31 MILIONI DI EURO ALLE SCUOLE PUGLIESI PER ORGANICO AGGIUNTIVO FINO AL 30 DICEMBRE: LA UIL SCUOLA GIUDICA LE RISORSE INSUFFICIENTI PERCHE’ NON DANNO STABILITA’ E CERTEZZE PER L’INTERO ANNO SCOLASTICO AL PERSONALE E ALLA DIDATTICA IN PRESENZA
31.760.745 euro da utilizzare sino al 30 dicembre 2021, ovvero una media di 46mila euro per Istituto. E’ il budget per l’organico aggiuntivo (il così detto “organico Covid”) da destinare alle scuole pugliesi per il potenziamento degli apprendimenti e l’avvio in sicurezza, comunicato dall’USR Puglia alle organizzazioni sindacali, in attesa del decreto ministeriale .
Di questi, 12.995.893 sono stati assegnati in funzione dell’incidenza del numero degli alunni, 5.018.972 in base alle classi con numerosità superiore ai 23 alunni, 9.256.000 in funzione dell’indice di fragilità e 2 milioni di euro quale elemento perequativo rispetto alle altre regioni. Inoltre, saranno assegnati dal Ministero 2.188.872 euro alle scuole in cui sono attive almeno 5 classi con più di 26 alunni al primo ciclo e con più di 27 alunni al secondo ciclo, in ragione di un docente per ogni classe.
“Le risorse stanziate sono evidentemente insufficienti – esclama Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia – derivanti peraltro dalle economie realizzate nel decorso anno scolastico. E’ necessario intervenire per l’intero anno scolastico, anziché a step, anche mediante l’utilizzazione delle risorse del PNRR. La scuola ha necessità di stabilità e di certezze che la pandemia in atto ha sottratto alle nuove generazioni, un altro anno nel limbo porterebbe con sé gravissime conseguenze, non solo sull’offerta didattica, ma anche dal punto di vista psicologico per gli alunni e le loro famiglie”.
La Uil, inoltre, ha posto la questione Lecce e Taranto per il saldo negativo dell’organico dei collaboratori scolastici, che non ha consentito di effettuare immissioni in ruolo adeguate.
“Si vuole continuare a fare le nozze con i fichi secchi – conclude Verga – ma di questo passo non ci si rende conto che si mette a rischio il prossimo anno scolastico. Fa rabbia pensare che da un anno la UIL e il sindacato in generale grida al vento la necessità di programmare, come sul trasporto, ma esattamente come 12 mesi or sono ci ritroviamo a mettere le toppe a un decreto (Tremonti-Gelmini), anziché modificarlo ”.