La manovra finanziaria per il 2023 ha imposto alla Puglia una media regionale di 961 alunni per scuola sulla base della quale il numero di autonomie scolastiche, per l’anno scolastico 2024/25, verrebbe ridotto di 58 unità. Si passerebbe, cioè, dalle attuali 627 autonomie alle 569 del 2024/25, 565 del 2025/26 con una media alunni di 949 e 557 del 2026/27 con una media di 938 alunni.
“Ribadiamo che la nostra posizione rispetto al modello di dimensionamento proposto – dichiara Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia – è assolutamente contraria: diciamo no a qualsiasi soluzione che si traduca in un taglio scriteriato di scuole che non tenga conto delle specificità territoriali e del personale scolastico fuori dal territorio regionale. In tal senso, chiediamo un impegno concreto ai politici locali nei confronti della scuola pugliese, per scongiurare questa ennesima, inconcepibile penalizzazione”.
“Il percorso intrapreso dalla finanziaria – continua Verga – oltre a penalizzare la qualità del servizio scolastico, farebbe saltare numerosi posti di dirigenti scolastici, direttori amministrativi, personale ATA e, in qualche caso, anche di docenti. Inoltre, enormi sarebbero le criticità da gestire, in quanto per salvaguardare le piccole realtà comunali si dovrebbero creare scuole intercomunali con dirigenti scolastici e personale docente e ATA “volanti” su numerosi piccoli comuni, con le conseguenze negative in termini di sicurezza per i lavoratori, nonché mostri di scuole fino a 1.900 alunni di difficoltosa gestione e sorveglianza a causa della condizione di evidente sotto organico rispetto alle dimensioni degli istituti”.
“Si pensi, a titolo esemplificativo, che le tabelle ministeriali attualmente in vigore prevedono lo stesso numero di collaboratori scolastici per le scuole oltre i 1.200 alunni. Si intervenga piuttosto sul numero di alunni per classe approfittando del decremento demografico”.
“È indispensabile – conclude Verga – evitare di portare la scuola statale nelle aule di Tribunale, così come ha fatto la Regione Puglia impugnando davanti alla Corte Costituzionale il comma della legge finanziaria. Riteniamo assolutamente necessario l’intervento dei parlamentari pugliesi, al fine di supportare un modello di scuola statale svilito, proponendo piuttosto un modello che garantisca qualità, efficienza e sicurezza del sistema scolastico, nell’esclusivo interesse delle famiglie pugliesi, dei lavoratori del comparto e dei giovani studenti”.