IL DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO FINISCE NELLE AULE DI TRIBUNBALE: LA UIL SCUOLA PUGLIA SI OPPONE E SI COSTITUISCE NEL RICORSO AL TAR LAZIO


La Uil scuola di Puglia si è costituita nel ricorso al TAR Lazio presentato dalla regione Puglia contro il Decreto Interministeriale – Ministero dell’istruzione che ha stabilito i criteri per la definizione del dimensionamento della rete scolastica.

Le Regioni, sulla base dei parametri individuati dal decreto, dovrebbero provvedere autonomamente al dimensionamento della rete scolastica entro il 30 novembre di ogni anno, nei limiti del contingente annuale di dirigenti scolastici e direttori amministrativi individuato dal medesimo decreto.

Alla Puglia, sulla base del decreto, è imposta una media regionale di 961 alunni per scuola sulla base della quale il numero di autonomie scolastiche, per l’anno scolastico 2024/25, verrebbe ridotto di 58 unità. Si passerebbe, cioè, dalle attuali 627 autonomie alle 569 per il 2024/25, 565 per il 2025/26 con una media alunni di 949 e 557 del 2026/27 con una media di 938 alunni.
“Il nostro ricorso alle aule del tribunale è un atto volto a ribadire la posizione assolutamente contraria rispetto al modello di dimensionamento proposto – dichiara Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia -. Diciamo no a qualsiasi soluzione che si traduca in un taglio scriteriato di scuole che non tenga conto delle specificità territoriali e del personale scolastico fuori dal territorio regionale. Quel che lascia di stucco è l’assenza totale di impegno concreto sulla questione, da parte dei parlamentari locali, per scongiurare questa ennesima, inconcepibile penalizzazione”.
“Il percorso intrapreso dalla finanziaria – continua Verga – oltre a penalizzare la qualità del servizio scolastico, farebbe saltare numerosi posti di dirigenti scolastici, direttori amministrativi, personale ATA e, in qualche caso, anche di docenti. Inoltre, enormi sarebbero le criticità da gestire, in quanto per salvaguardare le piccole realtà comunali si dovrebbero creare scuole intercomunali con dirigenti scolastici e personale docente e ATA “volanti” su numerosi piccoli comuni, con le conseguenze negative in termini di sicurezza per i lavoratori, nonché mostri di scuole fino a 1.900 alunni di difficoltosa gestione e sorveglianza a causa della condizione di evidente sotto organico rispetto alle dimensioni degli istituti”.