*IN PUGLIA 1.839 ASPIRANTI ALLE POSIZIONI ECONOMICHE ATA RESTANO AL PALO*
“Lo scorrimento delle graduatorie del personale cessato dall’impiego o trasferito in altra provincia, con personale ATA regolarmente inserito nelle graduatorie e formato, previsto e attuato con la sequenza contrattuale del luglio 2008 in conformità all’art 50 del CCNL 2007, ha registrato un inspiegabile arresto negli ultimi anni, sia sotto il profilo delle surroghe e sia per l’attuazione della formazione. Senonchè il decreto ministeriale 140/2024, con buona pace dei firmatari dell’ultimo CCNL 2019/21 (non firmato dalla Uil Scuola) ha istituito nuove posizioni economiche con un differente percorso di attribuzione delle stesse, dimenticando 1.839 ATA (1.039 per la provincia d Bari-Bat, 191 Brindisi, 1 Foggia, 272 Lecce e 336 Taranto) presenti nelle graduatorie in attesa di formazione”.
È la denuncia del segretario generale della Uil Scuola Puglia Gianni Verga.
“È bene ricordare – spiega Verga – che le posizioni economiche consistono in attività lavorative caratterizzate da autonomia operativa per svolgere ulteriori e più complesse mansioni in aggiunta ai compiti previsti dallo specifico profilo di Collaboratore Scolastico, Assistente Amministrativo/Tecnico”.
“Siamo di fronte a un diritto violato nonostante le continue denunce della Uil Scuola Puglia e quelle della Uil Scuola Nazionale che, peraltro, ha eseguito finanche accessi civici presso gli uffici scolastici regionali nell’anno 2023. Restano, quindi, al palo e dovranno partecipare nuovamente alla selezione, per la prima posizione economica, 906 collaboratori scolastici (506 Bari-Bat, 110 Brindisi, 130 Lecce, 160 Taranto), 446 assistenti amministrativi (268 Bari-Bat, 41 Brindisi, 62 Lecce, 75 Taranto), 120 assistenti tecnici (41 Bari-Bat, 10 Brindisi, 17 Lecce, 52 Taranto), mentre per la seconda posizione economica 318 assistenti amministrativi (210 Bari-Bat, 26 Brindisi, 52 Lecce, 30 Taranto), 49 assistenti tecnici (14 Bari-Bat, 4 Brindisi, 1 Foggia, 11 Lecce, 19 Taranto)”.
Secondo Verga sarebbe necessario “reperire più risorse per soddisfare le legittime aspettative anche di quanti, negli scorsi anni, hanno regolarmente partecipato alle selezioni e rivedere le previsioni contrattuali che, anche in questa occasione, generano evidenti ingiustizie”.