Uil scuola Puglia, da Regione decisioni assurde su fusioni
(ANSA)

Uil scuola Puglia, da Regione decisioni assurde su fusioni
(ANSA) – BARI, 02 GEN – “La Regione Puglia ha deciso un dimensionamento della rete scolastica che sconta il prezzo di decisioni assurde e che, anche per il prossimo anno scolastico 2025/26, genererà perdite di posti di lavoro”. Lo sostiene il segretario generale di Uil scuola Puglia, Gianni Verga, commentando la delibera di giunta regionale approvata il 30 dicembre scorso che “ha sancito l’eliminazione di 18 autonomie scolastiche: 4 nella provincia di Bari, 2 nella Bat e altrettante in provincia di Brindisi, 4 a Foggia e sei tra Lecce e Taranto”. Un provvedimento che “rende carta straccia le linee di indirizzo regionali” in quanto “prevalgono proposte degli Enti locali e decisioni della Regione non condivise con gli organi collegiali delle scuole interessate”. “Mentre gli accorpamenti, in base alle previsioni delle linee di indirizzo, avrebbero dovuto riguardare soltanto le scuole del secondo ciclo d’istruzione, ancora una volta la mannaia si è abbattuta inesorabilmente e pesantemente anche su quelle del primo ciclo, creando mega istituti oltre i 1.100 alunni e con punte fino ai 1.500”, evidenzia Verga spiegando che “a Bari si accorpano due istituti storici come il Romanazzi e il Giulio Cesare, a Bisceglie il Cosmai e il Dell’Olio mentre in altri casi si accorpano licei con istituti professionali come l’Enaudi con il Fermi di Canosa di Puglia e il Fazzini-Giuliani con il Mattei di Vieste nel Foggiano”. “Nel Salento si perderanno posti di lavoro con la creazione di un istituto comprensivo di circa 1.500 alunni, con la fusione del quarto circolo didattico Castromediano e la scuola media Grandi di Lecce – continua il sindacalista – In provincia di Taranto si costituiscono due mega istituti comprensivi, uno di circa 1.500 alunni a Manduria con l’accorpamento del Prudenzano e del Bosco, l’altro di circa 1.300 alunni a Martina Franca tra l’Aosta e il Marconi”. “La Regione decide di non decidere e delega le decisioni scaricando le proprie responsabilità, forse per salvaguardare equilibri politici”, conclude Verga. (ANSA).