🔵Questa mattina, davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito, la UIL Scuola Rua ha manifestato insieme al Comitato Docenti di Sostegno per esprimere il proprio dissenso nei confronti delle recenti scelte del Governo.
📣Durante l’iniziativa, Roberto Garofani è stato ricevuto dal Direttore generale dell’Ufficio di Gabinetto del Ministero dott. Antonio Natali e da Maria Assunta Palermo, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione: “Abbiamo espresso la nostra contrarietà nei riguardi dei corsi organizzati dall’istituto nazionale INDIRE, non garantiscono la stessa formazione dei percorsi universitari che specializzano sul sostegno.
❗️Dobbiamo partire dalla consapevolezza che il sistema concorsuale finora attuato è stato fallimentare. Il precariato in dieci anni è raddoppiato e invece di attingere, per il ruolo, dalle graduatorie degli idonei dei concorsi già espletati, se ne continuano a organizzare ripetutamente altri ai quali parteciperanno le stesse persone che già hanno superato le precedenti selezioni non risultando vincitori, con alle spalle anni e anni di esperienza di insegnamento.
❌ La vera piaga della scuola è rappresentata dal problema precari. 250.000 docenti a tempo determinato, con un futuro incerto e che non garantiscono agli alunni la continuità didattica. È uno scandalo nazionale che dovrebbe indignare tutta la società e spingere la politica e il Ministero a intervenire immediatamente.
👌Come Uil Scuola continueremo a rivendicare la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto, soprattutto per i posti di sostegno. Azione imprescindibile che permetterebbe non solo di assumere il personale precario sui posti vacanti, ma anche di garantire la continuità didattica agli studenti con disabilità.
📣Già dal 2022, il nostro sindacato ha avanzato una proposta di stabilizzazione dei 250.000 precari, che richiederebbe un investimento di 716 euro a precario, pari a 180 milioni di euro l’anno. Una soluzione possibile e sostenibile. Basta la volontà politica.
➡️La scuola deve essere esclusa dai vincoli di bilancio imposti dal Patto di stabilità. Sulla scuola si investe, non si fa cassa”, ha concluso Garofani.