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LA PUGLIA PERDE QUASI 8.000 ISCRITTI ALLE CLASSI PRIME PER IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO: BRINDISI E FOGGIA LE PROVINCE PIU’ COLPITE. PER LA UIL SCUOLA REGIONALE LA POLITICA DEVE AVVIARE UNA SERIA RIFLESSIONE
La Puglia continua a registrare un calo vertiginoso di alunni, passando dai 101.556 iscritti alle classi prime dell’anno scolastico 2024/25 (anno in corso) ai 93.692 del prossimo anno scolastico 2025/26. Il dato che emerge all’indomani della chiusura delle iscrizioni è un calo di 7.864 alunni, rispetto all’anno scolastico in corso, ripartiti in 1.536 per la primaria, 1.159 per la secondaria di primo grado e 5.169 per la secondaria di secondo grado.
“Occorrono misure concrete a sostegno della natalità e investimenti in politiche del lavoro sul territorio regionale. Abbiamo lanciato l’allarme da tempo: oltre alla denatalità, ormai si deve prendere atto che numerose famiglie fuggono dalle regioni meridionali per assenza di opportunità lavorative. Diversamente non si spiega come mai in Emilia Romagna il numero degli alunni cresca”, è la considerazione di Gianni Verga, segretario generale Uil Scuola Piglia.
La provincia di Bari perde 2.076 iscritti, la Bat 851, Brindisi 1.063, Foggia 1.282, Lecce 1.638 e Taranto 954. In termini percentuali, nella primaria e nella secondaria di primo grado, la provincia che perde maggiormente è quella di Brindisi con una variazione in negativo, rispettivamente, dello 0,11% e dello 0,07% rispetto all’anno scolastico in corso, mentre nella secondaria di secondo grado è la provincia di Foggia a registrare il maggior calo di iscrizioni con uno scostamento dello 0,15%.
“Il paradosso – sostiene Verga – è che al calo degli iscritti non corrisponda un calo degli alunni per classe, delle così dette classi pollaio, conferma di come ormai, a ogni livello, si navighi a vista confidando esclusivamente sul senso del dovere di migliaia di lavoratrici e lavoratori del settore”.
“La politica regionale – continua Verga – attivi tavoli con le parti sociali non soltanto in occasione del taglio delle autonomie scolastiche, ma per programmare il futuro del sistema scolastico, metta in campo misure per contrastare i fenomeni della denatalità e dell’abbandono scolastico, quest’ultimo tipico nella scuola secondaria di secondo grado. Di questo passo, la scuola pugliese e meridionale è destinata a un processo irreversibile di desertificazione, con conseguenze allarmanti per la società e per l’occupazione”.
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