
Altro che stipendi netti maggiori di 50/100 euro.
È successo, invece, che nel cedolino di Aprile il personale della scuola si ritroverà fino a 300 euro in meno.
Continua l’umiliazione del personale scolastico al quale, assieme alle nuove maggiori incombenze previste dall’ultimo rinnovo contrattuale, che la UIL Scuola non ha firmato, si svuoteranno inesorabilmente le tasche, già fin troppo provate”.
Ad annunciarlo è il segretario generale della Uil Scuola Puglia, Gianni Verga.
Non lo diciamo noi, ma l’Istat, che negli ultimi due anni il salario dei lavoratori pugliesi è stato eroso di quasi il 17% e per i lavoratori della scuola, sta andando anche peggio.
È successo, praticamente, che il decisore politico e l’esecutore non hanno colloquiato tra loro. Cosi, mentre la legge di bilancio ha sostituito l’esonero contributivo con una detrazione fiscale, a tutt’oggi non è stata ancora applicata la norma. Per il personale scolastico significa uno stipendio inferiore rispetto a quello del 2024. Un pasticcio al quale si deve trovare una soluzione con una emissione speciale. Non si può attendere di recuperare in sede di conguaglio fiscale di fine anno o in sede di dichiarazione dei redditi. Significherebbe avere quei soldi nel 2026.
A tutto ciò si aggiunge il minor importo netto dovuto alle trattenute di addizionali regionali e comunali.
È giunta l’ora di dire basta ai proclami ed intervenire con fatti concreti. Non si può andare avanti con le pacche sulle spalle e soprattutto a contare esclusivamente sul senso del dovere di migliaia di lavoratrici e lavoratori che ogni mattina, nonostante condizioni di lavoro instabili e precarie, continuano a far funzionare le nostre scuole permettendo ai nostri figli di ricevere una formazione dignitosa. La scuola e i suoi operatori, conclude Verga, non possono essere sempre e comunque il bancomat su cui far cassa!.