*CONTAGI DILAGANTI TRA I PIÙ PICCOLI: LA GIUNTA REGIONALE PUGLIESE DEVE DARE ESECUZIONE ALLA DELIBERA SUI PRESIDI SANITARI SCOLASTICI – APPELLO AL PRESIDENTE EMILIANO E ALL’ASSESSORE LEO*

*CONTAGI DILAGANTI TRA I PIÙ PICCOLI: LA GIUNTA REGIONALE PUGLIESE DEVE DARE ESECUZIONE ALLA DELIBERA SUI PRESIDI SANITARI SCOLASTICI – APPELLO AL PRESIDENTE EMILIANO E ALL’ASSESSORE LEO*

“Ormai è acclarato: il Covid circola tra i più piccoli, sempre più classi finiscono in quarantena, intere scuole chiuse, poste in didattica a distanza… dove si vuole arrivare?”.
Se lo chiede Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia, il quale ricorda che “se fosse stata attuata la delibera relativa Piano per la ripartenza della scuola in sicurezza, in vigore dal 1 febbraio scorso, probabilmente non avremmo chiuso intere classi e intere scuole. Siamo nella quarta ondata e di presidi sanitari, previsti in quella delibera, non si vede neanche l’ombra, senza che per questo la regione si sia degnata della pur minima spiegazione. I vaccini e i tempi per la loro esecuzione, non sono sufficienti a mettere in vera sicurezza le scuole pugliesi”. “Non ci stancheremo di denunciare questa grave inadempienza della giunta regionale – prosegue Verga – a quasi un anno dalla emanazione della delibera che prevedeva 355 presidi sanitari (cosiddetti Toss), uno ogni 1.500 alunni. Lo avevamo ribadito circa un mese fa, ma purtroppo siamo di nuovo in emergenza senza che siano arrivate risposte concrete. Tanti soldi buttati dalla finestra per milioni di mascherine giacenti presso le scuole e per banchi a rotelle fuori uso, il tutto a spese degli italiani. Nessuna barriera sanitaria, quale misura di prevenzione, viene posta tra la scuola e il mondo esterno”.
“È penoso – conclude il segretario della UIL Scuola regionale- vedere tanti bambini in coda davanti le farmacie, quando invece i tamponi dovrebbero effettuarsi gratuitamente davanti alle scuole, se si vuole tenerle aperte. E fa ancora più pena il silenzio della massima istituzione locale. Purtroppo, come al solito, a farne le spese saranno le nuove generazioni”.