*ALLARME UIL SCUOLA PUGLIA – ANCHE LE 48 SCUOLE TRA 500 E 600 ALUNNI VANNO DESTINATE ALLE IMMISSIONI IN RUOLO E AI TRASFERIMENTI INTERREGIONALI:

*ALLARME UIL SCUOLA PUGLIA – ANCHE LE 48 SCUOLE TRA 500 E 600 ALUNNI VANNO DESTINATE ALLE IMMISSIONI IN RUOLO E AI TRASFERIMENTI INTERREGIONALI: DIVERSAMENTE QUASI UN CENTINAIO DI ISTITUTI SARANNO GESTITI DA “PRESIDI PART-TIME”*

La conversione in legge del Decreto n. 36/2022, recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del PNRR, conferma la volontà del legislatore di riservare un numero di posti maggiore per la mobilità interregionale e per le assunzioni in ruolo, anche sulle scuole con un numero di alunni compreso fra 500 e 600 alunni, sia pure con molti limiti ai liberi trasferimenti che la UIL scuola vorrebbe portare nell’ambito della contrattazione.
“Ora si spera che la rimodulazione degli organici, rivendicata dalla UIL, sia tale da coprire tutte le scuole, limitando al massimo il ricorso alle reggenze: si pensi che solo in Puglia, il prossimo anno scolastico, 62 Istituti verrebbero gestiti da dirigenti scolastici su due scuole (cosiddette reggenze), con tutti i disagi conseguenti”.
Lo dichiarano Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia e Enzo Fiorentino, segretario dell’area V UIL Scuola.
“Si tratta di numeri esorbitanti – continuano – che comprometterebbero la qualità dell’istruzione per ovvi motivi connessi alla complessità della gestione. Sollecitiamo l’USR ad attivare il confronto per rivedere i nuovi numeri che risultano dal ricalcolo dei posti di titolarità delle scuole comprese tra 500 e 600 alunni, che dovranno essere messe a disposizione sia per le nuove assunzioni, che per la mobilità interregionale”.
“La scuola – concludono Verga e Fiorentino – necessita di qualità, di stabilità e di personale che la faccia funzionare. Per queste ragioni la UIL auspica che il Ministero non si trinceri dietro interpretazioni restrittive non allineate alla norma, per lasciare tutto come stabilito con regole non più funzionali alla gestione di un numero di scuole originariamente ritenute non più disponibili. Sarebbe, per tutti, e soprattutto per gli aspiranti che attendono da anni una definizione delle loro diverse aspettative, una clamorosa sconfitta”.

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