“La scuola pugliese è ancora senza risposte concrete, si continua a navigare a vista in stato di costante emergenza senza una seria progettualità per il futuro, a danno delle lavoratrici e dei lavoratori, nonché delle famiglie pugliesi”.
Lo dichiara Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia.
“A partire dall’anno scolastico 2024/25 – entra nel dettaglio Verga – le scuole in Puglia passerebbero dalle attuali 631 a 580. Numeri alla mano, ad oggi le 631 scuole del territorio regionale contano 540.832 alunni: ancora una volta i nostri studenti sono considerati dei numeri da far quadrare. Tuttavia, anziché approfittare del calo, sebbene negativo, di iscrizioni per decongestionare le cosiddette classi pollaio, non si perde tempo e si procede con tagli lineari”.
A ciò si aggiunge il problema ormai cristallizzato del personale, con un precariato ormai dilagante. Eppure, secondo Verga, la soluzione è lì a portata di mano, “manca solo la volontà politica di risolvere il problema”
“La stabilizzazione per 14.630 precari pugliesi (12.250 docenti e 2.380 ATA), infatti – spiega Verga – comporta una differenza di spesa di 9.235.378 euro all’anno, 715 euro per ogni precario, e permetterebbe una stabilità ad intere comunità scolastiche nonché alle famiglie di detti lavoratori”.
“Per intenderci – conclude Verga – l’intero impegno di spesa sarebbe riconducibile a un importo di un quarto infieriore a quello di 40 milioni di euro stanziato, in ciascun anno, per i progetti regionali “diritti a scuola”. Le forze politiche pugliesi facciano un esame di coscienza e si impegnino a convincere il Governo che la stabilizzazione rappresenta l’unico strumento in grado di garantire la continuità didattica, nel pieno rispetto delle direttive europee, e di favorire il rilancio dell’economia”.